Se si viene in vacanza nelle Marche, più precisamente nella provincia di Fermo, non si possono trascurare le tipicità enogastronomiche.
Le Marche offrono una cucina tipica di tutto rispetto, seppur con qualche timidezza. Il fermano fa in effetti un po’ fatica a indicarvi quali sono le tipicità del luogo, eppure sedendovi a tavola, non mancherete di scoprire sapori unici che vi faranno viaggiare e vi lasceranno un piacevole ricordo di queste terre.
Le tipicità fermane sono un po’ nascoste, vanno scovate, ma sono qualcosa di unico che vi spingeranno a tornare in queste terre.
Ecco di seguito una checklist di 7 tipicità da assaggiare obbligatoriamente se siete in vacanza in provincia di Fermo:
1. IL CIAUSCOLO
Ciabusco, ciabuscolo, ciausco, ciauscolo…chiamatelo come volete, resta il re della nostra cucina tipica. Non può mai mancare in un piatto di affettati misti.
Il ciauscolo è un tipo di salume tipico della regione Marche. È considerato uno dei prodotti più rappresentativi della tradizione culinaria marchigiana. Il ciauscolo è un tipo di salame morbido, spalmabile e altamente stagionato, con una consistenza simile a quella di una crema.
Il ciauscolo viene consumato spalmato su fette di pane o bruschette, ed è molto apprezzato per il suo sapore intenso e la sua consistenza cremosa. È spesso accompagnato da vino rosso locale, come il Rosso Piceno.
Quando si è bambini affamati impazienti di sedersi a tavola la mamma risponde “fatti pane e ciabusco!”
2. IL FEGATINO
È un salume tipico del nostro territorio.
La fetta ha un colore scuro selvaggio, si nota un lieve retrogusto di agrumi all’assaggio.
È un salume dal gusto totalmente singolare.
Oggi, riscoperto e molto apprezzato, viene consumato al taglio, con fette di pane.
È comune servirlo negli antipasti, accompagnato dalle tradizionali olive o dai formaggi Pecorini. È ottimo sopra una buona fetta di pane casereccio.
La salamella di Fegato si ottiene con carni magre di pancetta e spalla con aggiunta di fegato, pepe ed aromi naturali.
3. LE OLIVE ALL’ASCOLANA
Ormai famose in tutta Italia le Olive all’ascolana sono forse uno dei piatti tipici di questa terra in grado di essere ricordate anche oltre i confini marchigiani. Le troverete in ogni ristorante come contorno alla pietanza principale.
Le olive all’ascolana sono un famoso antipasto tipico della città di Ascoli Piceno, situata nella regione delle Marche, in Italia. Si tratta di olive verdi, generalmente della varietà “Ascolana tenera”, che vengono denocciolate e ripiene con un gustoso impasto a base di carne.
Le olive all’ascolana sono servite solitamente calde, come antipasto o stuzzichino, e sono considerate una specialità prelibata delle Marche. La loro combinazione di olive tenera, ripieno di carne saporito e panatura croccante le rende un piatto molto apprezzato e diffuso in tutta Italia.
4. LE CREME FRITTE
Se c’è una tipicità del fermano tanto sconosciuta quanto in grado di restarvi nella memoria ed essere apprezzata… quelle sono le creme fritte. Sconosciute ai più, non potrete farne a meno.
Vi sembrerà assurdo, ma le creme fritte marchigiane, conosciute anche come “cremini” o “frittelle di crema”, vengono servite in piatti salati, come contorno, antipasto o aperitivo. Seppur dolci, fatte di crema pasticcera, queste vengono servite insieme a pietanze salate.
L’accoppiata “olive e creme” è un binomio indissolubile della provincia di Fermo.
La ricetta è un segreto conservato e tramandato di generazione in generazione. Non stupitevi se provando a chiederne la ricetta non vi si risponderà, o si tergiverserà o si cambierà discorso improvvisamente. Un segreto è un segreto. In virtù della ricetta diversa di famiglia in famiglia, assaggiatele ovunque potete alla ricerca di quella più buona.
Un consiglio: concentratevi sul sapore d’anice presente nella crema.
5. I MACCHERONCINI DI CAMPOFILONE
I maccheroncini di Campofilone sono prodotti nella Marche nel piccolissimo paese appunto di Campofilone in provincia di Fermo ed hanno il certificato IGP.
La storia dei gustosissimi Maccheroncini di Campofilone IGP ha origini antichissime. L’episodio più noto è legato al Concilio di Trento, del 1560, in occasione del quale, venne offerto un piatto costituito da sottilissimi fili di pasta realizzati con farina e uova, provenienti da Campofilone. Si trattava della pasta che solitamente veniva utilizzata dalle famiglie contadine del borgo di Campofilone, quando avevano necessità di conservare le grandi quantità di uova prodotte dalle galline allevate in cortile. Le uova venivano poi impastate per realizzare la sfoglia che veniva essiccata e conservata per tutto l’anno.
Si sposano egregiamente con condimenti corposi della tradizione, come i ragù di carne, ma sono ottimi anche con sughi bianchi di pesce.
Un piccolo consiglio: mettetevi l’anima in pace…la goccia di ragù sulla maglietta è inevitabile. Preparatevi!
Assaggiateli a Fermo, alla Locanda del Palio.
6. IL MISTRÀ
A Fermo non c’è fine pasto che non si concluda con l’oste che vi appoggia – tassativamente senza averlo richiesto – una bottiglia di liquido trasparente sul tavolo. Non confondetevi, non è acqua!! Bensì Mistrà.
Il Mistrà è un liquore tradizionale italiano, originario della regione della provincia di Fermo. È un distillato a base di anice, ma si differenzia dalla Sambuca per alcune caratteristiche distintive.
Il Mistrà viene prodotto attraverso un processo di distillazione di semi di anice, che conferiscono al liquore un sapore distintivo e aromatico. Tuttavia, a differenza della Sambuca, il Mistrà non contiene zucchero aggiunto, risultando quindi meno dolce.
Il gusto del Mistrà può variare a seconda del produttore e delle specifiche ricette utilizzate. Solitamente, ha un sapore fresco e erbaceo, con note di anice, erbe aromatiche e spezie. La gradazione alcolica del Mistrà può variare, ma di solito si aggira intorno al 40-45% di volume.
Il Mistrà è spesso servito come digestivo, da sorseggiare lentamente dopo i pasti. Può essere gustato liscio, magari con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio, oppure può essere utilizzato come ingrediente in cocktail e bevande miscelate.
7. LA CORATELLA
I palati più coraggiosi non possono farsi scappare questa prelibatezza diffusa nel centro Italia.
La coratella di agnello con le uova è una tipicità marchigiano che viene servito come antipasto nei pranzi delle feste; in particolare a Pasqua. È una ricetta tradizionale del mondo contadino, la corata viene dapprima lessata e poi cotta in padella con il limone e le uova.
La coratella di agnello con le uova è un piatto dal gusto particolarmente deciso. Non c’è altra alternativa: o si ama, o si odia!
Assaggiatela in un ristorante molto rustico, ma economico come l’agriturismo Rio Ete!